giovedì 29 aprile 2010

ODISSEA VULCANICA parte II

Avevo interroto il racconto accasciato a dormire su di un sedile posteriore alle sei del mattino successivo alla partenza.
Dopo un paio d'orette di dormiveglia ,piu' veglia che dormi, passando tra gole spettacolari e fiordi innevati che neanche i miei compagni di viaggio norvegesi avevano mai visitato , abbiamo cominciato a percorrere strade piu' decenti e soprattutto senza neve e intorno alle dieci del mattino all'altezza di Oslo ci siamo fermati per un break mangereccio.
Durante il break ho chiamato la nostra agenzia viaggi a Milano per avere aggiornamenti "aerei",ma purtroppo tutto era ancora bloccato e anche loro non sapevano che pesci prendere , se non prenotarmi un albergo per attendere la fine dell'emergenza.
Quindi ho ripreso il toro per le corna e ho deciso di continuare alla volta di Kristiansand per prendere il primo traghetto per la Danimarca.
Fortunatamente una delle compagne di viaggio,May, e' di Kristiansand e saremmo comunque dovuti passare da la',la stessa ha chiamato il marito per farmi prenotare un passaggio sul Fast Ferry Boat ma.... porca puttana,la corsa pomeridiana era soppressa per un avaria al motore di uno dei traghetti di linea.
Da qui si evince che come da legge di Murphy "Se una cosa deve andare male...andra' male".
Pero' il marito di May mi rassicuro' dicendomi che avrei potuto prendere quello che partiva da Larvik per Hirtshals (Danimarca) alle 1645...meno male che anche Larvik era di strada.
Mezz'ora dopo il Break ,senza i nostri caffe' ma quell'acquaccia di polpi che si sorbono da quelle parti,il temerario pilota norvegino,proprio mentre la strada tornava ad essere stretta e tortuosa,aveva un collasso della palpebra e richiedeva un cambio.
Quindi il "mitico" Tronk Vatanen riprendeva il comando del mezzo scatenando l'inferno su strada ....mi ero sinceramente rotto le palle di stare in macchina e non vedevo l'ora di arrivare ,quindi piazzata Layla a intercettare gli autovelox ho schiacciato ....in culo ai limiti.
Alle 12 e 30 arrivo alla stazione Marittima di Larvik,saluti di rito e mi avvio alla biglietteria con il codice di prenotazione ,in cui ,grazie al passaparola telefonico tra norvegesi,ero diventato "Klaudio Tzervilli",se non era per il codice e quando mi trovavano.




Ritiro il biglietto e esco dalla stazione marittima in cerca di un posto dove rifocillarmi,o comprare una bottiglia d'acqua...solo in quel momento mi accorgo che vicino la stazione marittima della "Color Lines" non c'e' un emerito cazzo,a parte qualche terminal commerciale e un paesetto che sembrava Pere Lachais a Parigi in piccolo ,solo un cimitero e pompe funebri di fronte...che allegria.
Comunque dopo una bella camminata trovo ristoro in un supermercato dove compro acqua e un po' di troiai di conforto per il viaggio e ritorno alla Color Lines.
Alle 1600 finalmente imbarco e comincio a scambiare quattro chiacchere con un collega Danese che tornava da Stavanger.
Lars, cosi' si chiama, mi spiegava che la miglior cosa ,era raggiungere Fredericia,uno snodo ferroviario da cui passano tutti i treni da e per Copenaghen.
Mentre mi diceva che avrei dovuto prendere un treno,se c'era subito, o un taxi, un signore sulla cinquantina seduto accanto a noi si offriva di darci uno strappo fino a li, visto che era di strada.



Thomas,Danese,un misto tra Bernacca e Detti del duo Detti e Carini (Se avete fatto le medie nei miei stessi anni vi ricorderete di questo professore che insegnava tecnica in coppia con la prof.ssa Carini) all'arrivo a Hirtshals ,nel rilassamento ci eravamo pure bevuti un par di birrette, ci ha imbarcati nel suo Mercedessone di 13 anni da Zingari e siamo partiti.




Il compare aveva una pipa che caricava continuamente mentre andava sui 140 all'ora e fumava a nastro e io dietro a colpi di Lucky Strike...non da meno Lars rispondeva al fuoco con colpi di Marlboro Rosse,insomma se guardavi in macchina da fuori vedevi solo nebbia....che Paradiso senza rompicoglioni di non fumatori che t'avvelenano la vita co' le polemiche invece che col fumo.
Alle 2300 l'allegra comitiva era a Fredericia e ci facciamo portare alla Stazione Ferroviaria,salutiamo il mitico Thomas che tutto ingrifato andava a dormire dalla sua donna danese...in due ore e mezzo di viaggio ci ha ragguagliato delle sue gesta da Novello Casanova per tutta la Scandinavia...mentre io e Lars abbiamo visionato la situazione treni...nulla...fino alle 0800 dell'indomani.




Quindi mi saluto con il gentilissimo Lars che con 30 minuti di Taxi arrivava a casa,mentre io con un altro taxi raggiungo un Hotel vicino ,il "Postgarden",classica stamberga d'appoggio per viandanti disperati,dove mi sono concesso finalmente un lunghissimo e rilassantissimo fax sulla linea rossa e naturalmente Doccione ristoratore.
Sveglia puntata alle 06:30,taxi prenotato per le sette mi sono finalmente lasciato andare ad un sonno ristoratore ....e ora vi mollo...alla prossima puntata dell'Odissea Vulcanica,appena mi riviene l'ispirazione.

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