sabato 14 febbraio 2009

COPIA E INCOLLA


























Gnazzica che ti rignazzica mi sono imbattuto sul Blog di un paesano che non credevo cosi' storicamente preparato e politicamente attivo...Cosi' ho voluto fare un copy/paste di due articoli, estratti a loro volta dal giornale dell'Epoca "Umanita' Nuova" e scritti da Errico Malatesta,riguardanti l'inizio dell'avvento di Mussolini e il fascismo In Italia.
Per oggi vi sparo il primo e nei prossimi giorni l'altro.

Lady's and Gentlemen...Here we go!!!!!!

estratto da :
http://albyzone.blogspot.com/


1922 o 2009 ?
Se si legge i due seguenti articoli di Errico Malatesta scritti su Umanita` Nova nel 1922, ci si rende conto come potrebbero tranquillamente essere datati 2009. "Agghiacciante"

Consideriamo che li ha scritti il grande Errico Malatesta, mica "l'Emilio Fede" o il "Bruno Vespa" di turno. "Non confondiamo la lana con la seta"

Buona lettura.

(Umanità Nova. anno III, n° 195, Roma, 25 novembre 1922).

A coronamento di una lunga serie di delitti, il fascismo si è infine insediato al governo.
E Mussolini, il duce, tanto per distinguersi, ha cominciato col trattare i deputati al parlamento come un padrone insolente tratterebbe dei servi stupidi e pigri.
Il parlamento, quello che doveva essere «il palladio della libertà», ha dato la sua misura.
Questo ci lascia perfettamente indifferenti. Tra un gradasso che vitupera e minaccia, perché si sente al sicuro, e una accolta di vili che pare si delizi nella sua abiezione, noi non abbiamo da scegliere.
Constatiamo soltanto e non senza vergogna quale specie di gente è quella che ci domina e al cui giogo non riusciamo a sottrarci.
Ma quale è il significato, quale la portata, quale il risultato probabile di questo nuovo modo di arrivare al potere in nome e in servizio del re, violando la costituzione che il re aveva giurato di rispettare e di difendere?
A parte le pose che vorrebbero parere napoleoniche e non sono invece che pose da operetta, quando non sono atti da capo brigante, noi crediamo che in fondo non vi sarà nulla di cambiato, salvo per un certo tempo una maggiore pressione poliziesca contro i sovversivi e contro i lavoratori. Una nuova edizione di Crispi e di Pelloux. È sempre la vecchia storia del brigante che diventa gendarme!
La borghesia, minacciata dalla marea proletaria che montava, incapace a risolvere i problemi fatti urgenti dalla guerra, impotente a difendersi coi metodi tradizionali della repressione legale, si vedeva perduta e avrebbe salutato con gioia un qualche militare che si fosse dichiarato dittatore e avesse affogato nel sangue ogni tentativo di riscossa. Ma in quei momenti, nell'immediato dopoguerra, la cosa era troppo pericolosa, e poteva precipitare la rivoluzione anziché abbatterla. In
ogni modo, il generale salvatore non venne fuori, o non ne venne fuori che la parodia.
Invece vennero fuori degli avventurieri che, non avendo trovato nei partiti sovversivi campo sufficiente alle loro ambizioni e ai loro appetiti, pensarono di speculare sulla paura della borghesia offrendole, dietro adeguato compenso, il soccorso di forze irregolari che, se sicure dell'impunità, potevano abbandonarsi a tutti gli eccessi contro i lavoratori senza compromettere direttamente la responsabilità dei presunti beneficiari delle violenze commesse. E la borghesia accettò, sollecitò, pagò il loro concorso: il governo ufficiale, o almeno una parte degli agenti del governo, pensò a fornir loro le armi, ad aiutarli quando in un attacco stavano per avere la peggio, ad assicurar loro l'impunità e a disarmare preventivamente coloro che dovevano essere attaccati.
I lavoratori non seppero opporre la violenza alla violenza perché erano stati educati a credere nella legalità, e perché, anche quando ogni illusione era diventata impossibile e gli incendi e gli assassinii si moltiplicavano sotto lo sguardo benevolo delle autorità, gli uomini in cui avevano fiducia predicarono loro la pazienza, la calma, la bellezza e la saggezza di farsi battere «eroicamente» senza
resistere e perciò furono vinti e offesi negli averi, nelle persone, nella dignità, negli affetti più sacri.
Forse, quando tutte le istituzioni operaie erano state distrutte, le organizzazioni sbandate, gli uomini più invisi e considerati più pericolosi uccisi o imprigionati o comunque ridotti all'impotenza. La borghesia e il governo avrebbero voluto mettere un freno ai nuovi pretoriani che oramai aspiravano a diventare i padroni di quelli che avevano serviti. Ma era troppo tardi. I fascisti oramai sono i più
forti e intendono farsi pagare a usura i servizi resi. E la borghesia pagherà, cercando naturalmente di ripagarsi sulle spalle del proletariato.
In conclusione, aumentata miseria, aumentata oppressione.
In quanto a noi, non abbiamo che da continuare la nostra battaglia, sempre pieni di fede, pieni di entusiasmo.
Noi sappiamo che la nostra via è seminata di triboli, ma la scegliemmo coscientemente e volontariamente, e non abbiamo ragione per abbandonarla. Così sappiano tutti coloro i quali han senso di dignità e pietà umana e vogliono consacrarsi alla lotta per il bene di tutti, che essi debbono essere preparati a tutti i disinganni, a tutti i dolori, a tutti i sacrifizi.
Poiché non mancano mai di quelli che si lasciano abbagliare dalle apparenze della forza e hanno sempre una specie di ammirazione segreta per chi vince, vi sono anche dei sovversivi i quali dicono che «i fascisti ci hanno insegnato come si fa la rivoluzione».
No, i fascisti non ci hanno insegnato proprio nulla.
Essi hanno fatto la rivoluzione, se rivoluzione si vuol chiamare, col permesso dei superiori e in servizio dei superiori.
Tradire i propri amici, rinnegare ogni giorno le idee professate ieri, se così conviene al proprio vantaggio, mettersi al servizio dei padroni, assicurarsi l'acquiscienza delle autorità politiche e giudiziarie, far disarmare dai carabinieri i propri avversari per poi attaccarli in dieci contro uno, prepararsi militarmente senza bisogno di nascondersi, anzi ricevendo dal governo armi, mezzi di trasporto e oggetti di casermaggio, e poi esser chiamato dal re e mettersi sotto la protezione di dio ...
è tutta roba che noi non potremmo e non vorremmo fare. Ed è tutta roba che noi avevamo preveduto che avverrebbe il giorno in cui la borghesia si sentisse seriamente minacciata.
Piuttosto l'avvento del fascismo deve servire di lezione ai socialisti legalitari, i quali credevano, e ahimè! credono ancora, che si possa abbattere la borghesia mediante i voti della metà più uno degli elettori, e non vollero crederci quando dicemmo loro che se mai raggiungessero la maggioranza in
parlamento e volessero tanto per fare delle ipotesi assurde attuare il socialismo dal parlamento, ne sarebbero cacciati a calci nel sedere!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

La raccolta di immagini sarebbe perfetta se ci fosse pure quella di piazzale Loreto, dove quel signore ha finalmente finito la sua criminale carriera.

tronketto ha detto...

Sono d'accordo ... ma io non amo mostrare quelli che considero delle merde nel momento di maggiore difficolta',mi voglio reputare superiore e invece mostrare che nel momento di massimo splendore erano gia' delle macchiette e che purtroppo tutt'ora c'e' gente che li ammira e ne sente nostalgia.

Anonimo ha detto...

Purtroppo non abbiamo ancora capito che mezza Italia o piu` e` di quel pensiero, la maggioranza di questi esce allo scoperto solo quando il branco e forte e abbastanza numeroso, con il capo branco che da garanzie.
Basta vedere le foto d'epoca come erano piene le piazze allora e come stanno proliferando adesso.
Bah... a dar retta questo topic andrebbe avanti all'infinito.
Ti saluto, me ne vado a dormire...ciao.

Anonimo ha detto...

è un dilemma esistenziale quello della legalità,quello del seguire sempre i propri ideali come ci è stato insegnato...
ma per chi?per cosa?quando la lealtà,la forza delle idee e degli argomenti viene sempre sopraffatta dalla prepotenza e dal potere fisico o economico?
cazzo che rabbia!
è vero che la maggioranza della gente in italia ammira e prova nostalgia per certi omicciuoli o certi periodi nefasti..ma allora che dobbiamo fare noi "gente di buona volontà"?!affermare le nostre ragioni con la forza e la ribellione(che andrebbe contro gli ideali di pace che almeno io sostengo),o mettere al mondo 7-8 figli a famiglia per divenire più numerosi e più miseri,nella speranza di diventare la maggioranza?
l'unico modo sarebbe diffondere la coscienza,ma come si può realizzare un procsso del genere,quando i mezzi di dis-informazione e l'istruzion stessa sono concepiti per difendere i padroni e lo status quo?
forse arriverò ad un'età in cui me ne farò una ragione di tutto questo...ma a 25 anni sono ancora troppo incazzato per farlo.
ciao tronky e complimenti come sempre per i temi di grande interesse! pg

Anonimo ha detto...

"trasformerò quest'aula sordida e grigie in un bivacco di manipoli" ecco questo disse del parlamento mussolini dopo aver marciato su Roma, nel 2009 Berlusconi ci è riuscito grazie sì alla cecità degli italiani, al loro avere invece che essere, ma soprattutto grazie alla pochezza dell'opposizione che o insegue un sogno come veltroni, continuando a dormire, o insegue la chiesa come quel porco di rutelli!Rugge