venerdì 2 novembre 2007

L' ANGOLO DELLA POèSIA



QUESTO NOSTRO MONDO



Strano ,nevvero?
Non puoi
Paragonarlo
con niente
altro
eppure impari
in fretta
che c’e’
qualcosa di sbagliato
nel mondo
e nella gente
che
ci vive.

Vuoi
Essere giusto
Ed obbiettivo
Ma quando
Scopri quello
Che ci fa
E le scelte
Che ci
Impone,
Le strade in cui ci tocca
Camminare,
Quello che ci fa vedere,
Sentire,
Sopportare,
Giorno e notte,
Allora,
Brutto dio,
Non c’e’ niente
Che puoi paragonare neanche
A questo
Sicche’ non puoi
Esattamente dire
Che e’ uno schifo
Ma perche’ diavolo lo sembra?

Per esempio
Infilarsi
Le scarpe
Al mattino
E’ come dover
Scavalcare
Una montagna.

Si’,
Vorra’ dire
Che e’ colpa nostra.
Vorra’ dire
che siamo malati .
vorra’ dire
che e’ proprio
cosi’
sebbene non ci sia
niente con cui
paragonare
neanche
noi.

Malati.
Insensibili.
Nati in questa
Luce
Di Gloria portentosa,
La
Imbavagliamo,
La
Rigettiamo
Mentre le api
E le farfalle
Piu’ che mai
Trasportano
Il loro
Fottuto
Polline.

Che ne pensate?. Forte vero ?.... non vi preoccupate non e’ che mi so’ improvvisamente “accurturato” e’ solo che’ un po’ di tempo che vedo imperversare nei vari siti paesani sta’ nenia del disagio giovanile e questa poesia sul mondo di Charles Bukowsky ,noto scrittore californiano scommettitore e alcolista per scelta ed orgoglio da vero santo bevitore,che stavo leggendo in questi giorni mi e’ saltata alla mente perche’ rispecchia un po’ le classiche lamentele che indirizziamo al paesello.
Le volevo cambiare il titolo con “ Questo nostro Scoglio” ma mi sembrava un sacrilegio farlo,anche perche’ rispetto troppo un’artista che parlando dell’arte la definisce “ l’equivalente di una parolaccia usata da un mucchio di gente che ha paura di guardarsi in faccia; invece io mi guardo,temo di far schifo e mi va bene cosi’. Perche’ faccio il mio modesto gioco e lascio stare le cose piu’ grandi di me.”….che grande.
Indubbiamente non e’ che il nostro paesello offra molte opportunita’ ai giovani oggi come ieri,pero’ aleggia nell’aria troppo pessimismo. Nel passato la frase “Che palle sto’ paese..nce’ ‘na sega da fa’ “ echeggiava costantemente tra I capannelli di ragazzotti tra I 15 e I 20 anni…senza contare che prima era molto piu’ difficile di ora fassi ‘na misera pipatella.
Prima come ora l’unica via di fuga era organizzare vignate alcoliche (non c’erano grosse possibilita’ economiche per farsi lunghe serie di cubetti nei vari bars) oppure trasferte a Orbetello e dintorni rigorosamente in autostop (la domenica per andare a orbetello ci voleva il numerello come in banca per fare il dito).Per quanto riguardava I sabati in discoteca il primo problema era raggiungerle,quindi anche in pieno inverno si partiva con I pochi 2 ruote a disposizione o con le rare 4 ruote che di solito erano scavafanghi ultradecennali affollate come i barconi dei clandestini, per poi all’ingresso cercare sempre di entrare a gratisse con mille sotterfugi.
Forse qualche anno fa’ la madia era un po’ piu’ alta e per ottenere cose che adesso sono dovute si doveva soffrire un po’ di piu’…per le generazioni prima di noi era anche peggio.
Forse ci accontentavamo piu’ facilmente mentre adesso giustamente quello che per me e’ gia’ abbastanza per I ventenni di adesso, essendo gia’ acquisito ,e’ solo un pagliativo e vogliono e pretendono il meglio.
Pero’ e’ inutile e deleterio piangerci solo addosso come abbiamo sempre fatto visto che le nostre amministrazioni da sempre sono figlie di come siamo noi menefreghisti e insoddisfatti a prescindere,mai propositivi e sempre distruttivi e da qui il continuo degrado turistico lento e inesorabile che stiamo vedendo ormai da anni.

Chi ci guida ha sempre avuto 3 punti fissi :

-Non toccare il culo ai potenti che si sono installati con I loro villoni allo scoglio e che a parte
rotture di coglioni non danno altro al paese (vedi storia infinita della panoramica che non si riesce ad asfaltare ,passaggi a mare che non si riescono ad aprire ,locali troppo “rumorosi” tartassati e
costretti ad abbassare I toni,ecc….)
C’hanno sempre intortato co’ sto’ cavolo di turismo d’elite….ma dov’e’ st’ elite? E’ forse Ricucci?
O meglio ancora Previti? …il mi’ nonno li poteva apostrofare al Massimo come "pezzi da galera"
visti I recenti risvolti.
Comunque co’ sta’ solfa hanno sempre snobbato un turismo “middle class” piu’ caciarone ma
sicuramente piu’ redditizio che avrebbe creato piu’ opportunita’ di lavoro per tutti e invece nel
terzo millennio per avere un lavoro decentemente remunerativo molti ragazzi giovani DEVONO anche se non VOGLIONO andare a navigare.

-Aggiustarsi qualche interesse personale politico/economico per il futuro.

-Vivacchiare per tutto il mandato per poi sfoggiare qualche lavoretto fatto in fretta e furia per far vedere che non si e’ stati con le mani in mano.

Mai uno e dico uno che abbia lasciato il segno in positivo del suo lavoro.
E questo e’ dovuto al fatto che siamo e saremo cosi’ sempre tutti quanti escluso come al solito qualche eccezione che magari prova a tirar su la testa ma che viene subito rimesso in carreggiata.
Non abbiamo nessuna vocazione turistica e pretendiamo di vivere con il turismo quando I servizi che offriamo non bastano neanche per I locali,da buon paese di marittimi quelli che fanno sto’ mestiere se ne strafregano della politica e del turismo perche’ anzi “meno gente c’e’ e meglio sto’ tanto mi devo riposa’ “ (Io per primo ragionavo a sta’ maniera,ma ora che sto’ molto piu’ spesso a casa sto’ metabolizzando la cosa e comincia a non starmi piu’ tanto bene , ancora non faccio nulla di buono ma perlomeno comincio a pensare ,mentre prima quando ero a casa per il periodo di riposo scollegavo il cervello e stavo per un mese o due con l’elettroencefalogramma piatto).

Spero comunque che questa nuova generazione sia piu’ propositiva della mia e di quelle precedenti e che questo malessere che provano gli sia di stimolo per cercare di invertire la tendenza…ormai le persone che hanno fatto e che fanno le scuole non alte ma altissime cominciano a essere parecchie…io non posso fargli altro che un bell’in culo alla balena.
Invece di piangere fatevi sentire ,in fondo le rivoluzioni partono sempre dai giovani che hanno forze fresche,non sono ancora corrotti,non sono ancora disillusi , non sono condizionati dal pensiero "tengo famiglia"e hanno ancora voglia di combattere contro I mulini a vento .

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